Com’è noto il Decreto Legislativo 3 luglio 2017, n.117, entrato in vigore il 3 agosto 2017, ha introdotto un Codice del Terzo settore, che provvede al riordino e alla revisione organica della disciplina vigente in materia di enti del Terzo settore.
Ai fini della iscrizione nel Runts (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore), il citato Dlgs prevede talune disposizioni obbligatorie alle quali gli Enti richiedenti devono adeguare i rispettivi Statuti, entro una scadenza prevista per il prossimo 3 agosto 2019.
Recentemente, da parte governativa, con un emendamento alla legge di conversione del Decreto Crescita, è stata prevista una deroga che rinvia al 30 giugno 2020 l’approvazione delle modifiche statutarie degli Enti aspiranti alla iscrizione nel Registro Nazionale. Rimane dubbia l’interpretazione se la proroga riguardi solo il termine di registrazione ovvero anche l’approvazione da parte delle Assemblee ordinarie degli Enti. Per un principio di precauzione, è opportuno orientarsi a mantenere comunque inalterata la data del 3 agosto 2019 per l’approvazione dei rispettivi Statuti, con le modifiche di cui alle disposizioni obbligatorie del Dlgs 117/2017, rinviando a data successiva solo la registrazione.
Il Forum nazionale ha provveduto da tempo all’adeguamento del proprio Statuto. A cascata anche diversi Forum regionali (Sicilia, Puglia, Piemonte, Trentino, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Lazio,…) hanno già tenuto le rispettive Assemblee provvedendo all’approvazione delle modifiche statutarie.
Il processo riguarda anche i Forum territoriali, e pertanto gli otto Forum provinciali della nostra regione stanno tutti procedendo alla convocazione delle rispettive Assemblee al fine di rispettare la scadenza del 3 agosto 2019 precedentemente prevista per l’approvazione delle modifiche statutarie (per la registrazione del nuovo Statuto ci sarà tempo, poi, fino al 30 giugno 2020).
Una nota a margine. Il “format” del nuovo Statuto, sia per i Forum regionali che per quelli provinciali, risulta coerentemente conforme a quello nazionale. Questo non va letto come una coartazione rispetto alla (legittima) autonomia dei singoli Forum territoriali, quanto, piuttosto, come una esigenza di mostrarsi all’esterno come una rete di associazioni familiari coesa, che parla una stessa lingua, vive la stessa realtà, testimonia la stessa bellezza della famiglia, si confronta con le istituzioni (nazionali, regionali, territoriali) “con un cuor solo ed un’anima sola”. Perché insieme siamo più forti.
M.F.